venerdì 20 maggio 2011

Elezioni

A mente fredda e lucida, passate le elezioni amministrative dello scorso weekend, vorrei analizzare brevemente i risultati.
Premesso che è prestissimo per esultare e che il pessimismo è e dev'essere sempre nostro compagno, sono più o meno soddisfatto di questa tornata elettorale:
la sinistra sfonda (sinistra, non PD, chiamasi iperonimo) e anche la sinistra alternativa registra un deciso aumento, concretizzatosi nel risultato della FedS, pari a quello di Sel, nonostante l'oscuramento mediatico senza precedenti.

Il risultato (4,1% la media nazionale) è però sintomatico non di un aumento delle preferenza, bensì di un recupero delle stesse, che rimanda a quella linea di conservazione cui siamo stati messi di fronte negli anni passati, da Chianciano ad oggi: o l'identità comunista o la disgregazione nella sinistra del cerchio e della botte.
Abbiamo fatto una scelta e moltissimi errori, ma ciò sembra aver pagato.

Napoli è simbolo della scelta di classe: onestà, legalità, valori di sinistra, sinistra vera, il magistrato contro il bassoliniano, da sempre espressione di una serie di poteri forti che mal rappresentano l'ambiente progressista di base.

Grazie De Magistris, speriamo tu possa dimostrare che essere un politico ed essere onesto non è un ossimoro. In bocca al lupo, a te e a noi.

Rama

giovedì 5 maggio 2011

Guerra o pace? Ma soprattutto il PD, 'ndò stà?

Ho trovato singolare la presa di posizione del PD riguardo la Libia.
Il nostro beneamato primo partito di "sinistra" italiano, araldo progressista, si è infatti immediatamente schierato a favore degli interessi imperialistici internazionali al grido di "Dobbiamo aiutare i ribelli! Dobbiamo fermare il massacro!"

Con le bombe.

Posso capire il legittimo desiderio di veder abbattuto il ra'is Gheddafi e consegnare un altro paese alle grinfie del FMI e delle consorterie petrolifere internazionali.
Posso capirlo nel PDL, posso capirlo a destra tra i difensori del neoliberismo; ma il PD?

Abbiamo già dimenticato le guerre umanitarie in Yugoslavia o in Iraq?
Le bombe sono fondamentalmente stupide e la loro stupidità aumenta con il loro grado di supposta "intelligenza": asili, ospedali, scuole, case - se questa è intelligenza, parafrasando Levi.

Il partito che più (a parole) si è contraddistinto per l'opposizione all'intervento diretto della nostra aviazione è la Lega Nord: questione di soldi? Probabile. Paura di ondate di immigrazione? Più che certo.

Mentre fuori il movimento pacifista sembra nicchiare, sospinto solamente dagli sporadici appelli comunisti (eh, non siamo onnipotenti neppure noi!), il Parlamento sembra essersi dimenticato che in Libia non ci sono solo "obbiettivi militari" e "postazioni di Gheddafi", ma anche e soprattutto uomini e donne, vecchi e bambini che vivono e muoiono sotto quelle bombe. Dove sono i valori cristiani, dov'è la pace in tutto questo?

Inoltre fanno specie anche i richiami del PD alla difesa della Costituzione: viene da chiedersi "La difendiamo tutta o solo ciò che ci comoda?"

Vi è un articolo molto bello che recita "L'Italia RIPUDIA la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali"; caro PD, caro Napolitano, cos'è l'intervento in Libia?
Realpolitik, certo, scelta lungimirante la chiameranno gli analisti e i politologi; ipocrisia invece la chiama una parte della società italiana, che ci piace considerare la migliore.

D'altronde, visti i precedenti del PD è quantomeno ingenuo aspettarsi qualcosa di diverso: D'Alema bombardò i compagni yugoslavi, Bersani strinse un accordo per il rilancio del nucleare, Veltroni l'Africano vive in un mondo tutto suo; ma fregarsene così della vita di migliaia di persone è criminale.

Alla vigilia dello sciopero generale della CGIL e dei referendum lo scenario futuro pare nero, che sia quello dell'ex-Bertone e degli operai metalmeccanici italiani o quello dei fratelli che vivono a "30 miglia di mare"...

Rama

Consigliamo la visione di questo video: Assalti Frontali - A 30 miglia di mare


martedì 5 aprile 2011

Idiosincrasie

Non comprendo l'atteggiamento della "nuova" sinistra: sembra che da quando il Muro di Berlino e l'URSS sono crollati il capitalismo non esista più.

I padroni sono scomparsi e sono nati gli imprenditori.
Lo sfruttamento è misteriosamente svanito.
Il capitalismo non è più un problema, è un dato di fatto.

Così i "compagni" di sinistra vengono presi dal mal di testa al solo udire parole come proletariato, capitalismo, borghesia.
Perché?

La nuova sinistra moderna (che mi ricorda sempre di più la "banda del garofano e dello scudo") ha smesso di criticare, accetta supinamente se non appoggia attivamente i diktat del capitale: lo si è visto durante lo scontro di Pomigliano, con Pdl-Fli-Confindustria e parte del Pd dalla parte del miracoloso Marchionne e la sinistra estrema, unica, dalla parte della FIOM.
E la CGIL? Tentenna, in perfetto stile Pd.

Altro leitmotiv trito e ritrito caro alla nuova sinistra socialcattodemocratica è che non è più tempo delle ideologie, il muro è crollato e a Cuba c'è bisogno di democrazia.

A queste cose reagisco di solito con sfoghi cutanei quando la lingua si trattiene.

1. Non è più tempo di ideologie: e allora di cosa abbiamo bisogno ora? Niente identità, niente ideologie, addirittura niente idee...cosa rimane? Strategismi e vuoti proclami.

2. Il comunismo è fallito: grazie al cielo, non ce la facevo più a lavarmi con l'acqua fredda. A parte che è crollato il socialismo reale (e si potrebbe andare avanti ore a parlare della differenza), il fallimento di un tentativo non presuppone per forza l'impossibilità di un'attuazione di un sistema alternativo al capitalismo (come dire che tolte le rotelle della bici e caduti una volta, è necessariamente preclusa qualsiasi possibile esperienza ciclistica futura).

Poco è durato inoltre il matrimonio tra la nuova sinistra, figliola prodiga del PCI e l'estrema sinistra (PRC e PdCI): dagli anni novanta alla fondazione del PD. E' proprio di questi giorni la chicca di Fabio Fazio secondo cui Rifondazione non esiste più; d'altronde l'oscuramento mediatico operato da tutta la sinistra da SeL verso destra nei confronti della Federazione della Sinistra la dice lunga, anzi lunghissima: il Pd, figlio di DC e PCI, anzi DS (la differenza è rilevante), fatica a relazionarsi con partiti che abbandonano il moderatismo cerchiobottista per schierarsi nettamente:
-con la FIOM, non con Marchionne
-con l'acqua pubblica
-contro la guerra, in qualsiasi forma.
-contro il nucleare.

Il cerchiobottismo è evidente: Marchionne sì, Marchionne no, gli operai boh?; acqua pubblica, mah; no alla guerra in Afghanistan, sì all'intervento in Libia ("non possiamo lasciarli morire da soli! Diamogli una mano"...sì, a morire); no al nucleare, salvo scoprire grazie a Wikileaks che Bersani firma gli accordi pronucleare...

La crisi della politica non è più una questione di disaffezione o di risposte vuote, è di strategia politca pura, di tutti i partiti della sinistra (la FedS non ne è esente): i partiti maggiori si svuotano, si cerca sulla scia del fu Partito d'Azione, di conciliare destricchia e sinistricchia, di far andare d'accordo De Gasperi e Nenni; si corre verso il centro nella speranza di catturare il centro: la politica smette di esercitare forza centrifuga muovendo gli elettori dal centro verso destra o sinistra ed inseguendo velleità elettoralistiche perde i contenuti: qual è la proposta di un partito come il PD?
Il capitalismo dal volto umano, il liberismo verde (in senso ecologico), la sicurezza gentile?

Alla copia, gli elettori preferiranno sempre l'originale; recuperiamo il senso e la misura dell'esperienza politica fatta di contenuti e lasciamo perdere le idiosincrasie...oppure continueremo a perdere.

Se si vuol essere alternativa, si dev'essere alternativa vera e non semplice divergenza.

Disclaimer, italiano corrente: sputtaniamoci

Il disclaimer, ossia sputtanamento per chi non masticasse l'inglese, serve per mettere in chiaro ciò che potrebbe essere fonte di equivoci.

Allora, per non equivocarci, metto subito in chiaro due cose: la mia posizione e la natura di questo blog.

La mia posizione è di miltante comunista: sono iscritto alla Federazione della Sinistra nel partito della Rifondazione Comunista. Personalmente mi reputo marxista-leninista, strizzando l'occhio all'EZLN ed ammirando pubblicamente il compagno Trotzky (pur non essendo trotzkista). Sono un convinto antistalinista e sostenitore del socialismo cubano, nonchè critico feroce della democrazia liberale.

La natura del blog è di contenitore di riflessioni politiche, ma non di analisi: nonostante la mia (ahimé) arroganza politica, conservo perlomeno l'umiltà di ammettere che l'analisi politica in senso stretto è qualcosa che ancora non mi appartiene.
Mi riservo di affermare il mio pensiero critico in maniera anche forte e se ciò dovesse offendere qualcuno spero non me ne abbia a male, dal momento che di opinioni si tratta e non di attacchi personali (che lascio volentieri ad altri).

Sperando di incontrare interesse,
Rama